Claudia D.
Claudia D.
New Adult Model
“Due partite”
Claudia D.
IL MONOLOGO DI SOFIA DA “DUE PARTITE”
DI CRISTINA COMENCINI
“E va bene, abbiamo smesso di giocare. Ma io vi voglio dire una cosa, una verità.
Io penso che questa cosa -sopportabile – del parto che sta per affrontare Beatrice sia una barbarie… ora Beatrice non ti mettere a piangere per favore…L’abbiamo affrontata tutte e siamo tutte qua…
Ma perché non dire che una bella scopata senza conseguenze è più piacevole? Sì sì, certo… è triviale, è il punto di vista di un uomo, di un amante ma è superiore al nostro. È moderno, essenziale. E perché no? Piacevole .
Ma non è questo il punto. Perché si deve soffrire in questo modo, rinunciare a suonare il pianoforte, sopportare di essere tradite? Dov’è la ragione di tutto questo? Non c’è! Non c’è!
Noi siamo delle creature primitive, questa è la ragione. Abitiamo ancora nelle caverne. Noi non vogliamo ciò che è semplice, efficiente. No, noi amiamo le cose contorte, complicate, come il tormento che Gabriella dà a Sandro. Non possiamo diventare moderne, ha ragione Claudia. Se diventiamo moderne, smettiamo di essere donne.
Ma come si può essere moderne quando l’utero si deve aprire di dieci, dodici centimetri per far passare la testa del bambino -scusa, non piangere Beatrice, è la pura verità… Quando ti verrà da pisciare e cacare senza vergogna in faccia al dottore!
Noi siamo la barbarie del mondo: facciamo l’esperienza più antica che c’è, l’unica rimasta, contenere un altro. Il latte esce dal capezzolo che è simile a quello di una capra! La mia portiera, quando ho partorito, ha chiesto a mio marito: “Ha sgravato la signora?”. Noi godiamo a vedere il nostro corpo gonfio come un pallone, a essere abitate da un alieno, a rinunciare al talento, alla libertà. Noi vogliamo essere legate a qualcuno anche se ci strozza. Vogliamo essere di qualcun altro. E non c’è fine, non c’è rimedio…
A chi toccava dare le carte?”
No Comments
Sorry, the comment form is closed at this time.